Ci sono tre modi per sbancare i casinò: la fortuna, l’abilità e l’ingegno. Certo non è facile, in nessuno dei tre casi.
Poi c’è un’altra strada, quella della truffa. Sebbene, come tutti sappiamo, si tratti di situazioni che vanno oltre la legalità, non possiamo negare che la storia delle rapine nei casinò ci abbia regalato alcuni colpi che rappresentano delle vere e proprie perle di ingegno. Scopriamo sotto quali sono.
La squadra del MIT
Partiamo con una truffa soft – tanto che, forse, dovremmo parlare più di “abile stratagemma” messo in atto. In che modo? Con grande capacità matematica, con un quoziente intellettivo sopra la media, con sangue freddo e faccia tosta.
La cronaca racconta che tra il 1980 e il 1990, la squadra del blackjack del MIT (Massachusetts Institute of Technology), composta da alcuni studenti, ha bazzicato i tavoli dei casinò americani di Atlantic City e Las Vegas, riuscendo a vincere milioni di dollari. Gli universitari utilizzavano una versione matematica più raffinata del classico metodo del conteggio delle carte e si facevano aiutare dai cosiddetti “esploratori” loro complici.
Gli esploratori giocavano ai tavoli e facevano sapere agli scommettitori quando il punteggio era vicino al 21. La vicenda del MIT Blackjack Team ha ispirato il film “21”, grande successo cinematografico del 2008. Celebre è il suo motto: 21 vittoria, grande baldoria”!
L’esempio è “border line” perché la truffa non è stata ritenuta tale e gli studenti hanno incassato i soldi vinti, ma i casinò – per evitare che situazioni simili potessero ripetersi – hanno cambiato le regole: lo stratagemma così ideato dalla MIT Blackjack Team è stato reso inefficace.
“Patatine e contanti”
Ci sono persone che hanno passato mesi a studiare piani ingegnosi per poter derubare alcuni dei più famosi casinò del mondo, tanto che le loro storie sono diventate fonte di ispirazione per film di successo . Esistono tuttavia anche storie più comiche, di cui vi riportiamo un esempio di seguito.
Meno ortodosso, meno “matematicamente geniale” ma altrettanto ingegnoso proprio per la semplicità, è il caso che si verificò allo Stardust di Las Vegas, oggi demolito.
Bill Hermann, croupier del casinò, per anni aveva visto ricchi uomini d’affari e non tentare la fortuna ai tavoli del casinò; un giorno, stanco di distribuire carte e lanciare palline per gli altri, ha pensato di prendersi anche lui un rischio, ma non puntando alla roulette o giocando a blackjack. Scelse invece di svuotare le casse della casa da gioco in modo davvero originale: riuscì a rubare un’ingente somma di denaro – mezzo milione di dollari – semplicemente riempiendo di contanti delle buste di patatine e dandosi alla fuga. Salutò gli amici della sicurezza e sparì per sempre – è, infatti, tuttora ricercato dall’FBI. Noi lo immaginiamo godersi i soldi rubati in qualche paradiso terrestre. La rapina di Bill Hermann rappresenta senza dubbio uno dei colpi più grossi mai realizzati in barba a una casa da gioco.
Gli scienziati al Ritz di Londra
Nel 2004 quattro matematici – due ungheresi e due serbi – hanno messo a segno una geniale rapina al Ritz di Londra, grazie a un trucco molto complesso basato su calcoli matematici e regole di fisica. In sole quattro ore si sono portati via circa tre milioni di dollari, sbancando la roulette grazie a un sistema di laser, scanner, computer e telefoni cellulari che calcolavano l’angolo e la velocità della pallina.
La curiosità è che non sono stati ritenuti colpevoli dalla legge in seguito alla denuncia del casinò perché la roulette, di fatto, non risultava truccata. Dei veri e propri geni del crimine: in fin dei conti, sembra proprio che valga la pena essere dei cervelloni!
Il sogno del contadino Kellermann
Storia molto diversa è quella di Fred Kellermann, umile lavoratore che giocando alle slot machine in un casinò a Reno, in California, riuscì a sbancare la macchinetta vincendo la bellezza di 250.000 dollari!
Purtroppo però la macchinetta si inceppò nel momento in cui avrebbe dovuto pagare la somma vinta scatenando le ire di Kellermann, che si scagliò letteralmente contro la slot machine, prendendola a calci. I buttafuori, vista la furiosa reazione, lo cacciarono dal locale, ma l’agricoltore non si arrese: ritornò alla guida del suo trattore e fece irruzione nel casinò urlando “ Mi prendo solo quello che mi spetta di diritto!”. Legò così l’intero gruppo di macchinette al suo trattore e le trascinò fuori sulla strada. Come finì la vicenda? Kellerman si prese una multa di 125.000 dollari per i danni arrecati al casinò, ma gli venne anche riconosciuta la vincita. Alla fine incassò dunque 125.000 dollari: decisamente meglio di niente!
Biker Bandit
Concludiamo la nostra carrellata sulle più grandi rapine al casinò andando al Bellagio di Las Vegas. Nel 2010 Anthony Carleo arrivò fino all’ingresso del casinò a bordo della sua moto e irruppe nella sala da gioco; una volta dentro prese di mira un tavolo di craps rubando chips per un valore di 1,5 milioni di dollari. Proprio per questa sua epica entrata fu soprannominato Biker Bandit.
Ma, a differenza delle storie citate sopra che hanno una fine più o meno lieta, per il bandito motociclista le cose non sono finite bene. Tentò infatti di rivendere sui Internet le fiches rubate ma commise due errori: come e-mail di contatto usò [email protected] (il colore era un chiaro riferimento a quello delle fiches) e, come se questo non bastasse, si firmò proprio con il nome Biker Bandit. Non proprio due colpi di genio, insomma. Risultato? Il rapinatore fu arrestato e ora sta scontando 27 anni di carcere.
Infine, effettuare un colpo grosso al casinò non è cosa da tutti: sistemi di protezione sofisticati, centinaia di telecamere e personale di sicurezza sono impiegati nelle case da gioco di tutto il mondo per mantenere sotto costante controllo tutte i giochi e le dinamiche ai tavoli. Eppure, molte persone nel mondo hanno sognato o addirittura tentato di emulare i grandi “rapinatori d’azzardo”, soprattutto quelli che hanno dato dimostrazione di grande ingegno, seppur fuorilegge. Chiunque azzardi un qualsiasi tentativo in questa direzione ha tutte le probabilità contro di lui, ma a volte qualcuno –